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Giansanti al Global Food Forum: “Strategia comune per un riforma della Pac davvero europea”

Contribuire all’equilibrio dei mercati agricoli e agroalimentari a livello globale. Rispondere agli imperativi della sicurezza e della sovranità alimentare per l’UE e i suoi cittadini. Sostenere la trasformazione dell’agricoltura e delle zone rurali per affrontare le nuove sfide economiche, ambientali e climatiche che attendono l’Unione Europea. Sono queste le aspettative più forti degli agricoltori emerse nel corso della due giorni di dibattito sulle prospettive della futura politica agricola comune al “Global Food Forum” (GFF), organizzato da Farm Europe e Confagricoltura a Mezzana Bigli, in provincia di Pavia. Ecco nel dettaglio le conclusioni finali dei relatori.

Il Presidente di Confagricoltura e del GFF ha sottolineato che “è importante sostenere la trasformazione dell’agricoltura e delle zone rurali per affrontare le nuove che attendono l’Unione Europea. La nuova Pac deve essere una politica veramente comune, più coerente e più semplice, credibile anche agli occhi dei consumatori e deve essere uno strumento per lo sviluppo dell’agricoltura verso la transizione a una performance economica e ambientale”. Il Presidente ha ricordato nella sua relazione finale che, considerando le proposte iniziali della Commissione, per raggiungere l’obiettivo di una politica europea forte sono importanti le seguenti azioni: definire a livello europeo un livello di base per la nuova condizionalità a carico di ciascun agricoltore, con la possibilità per gli Stati membri e gli agricoltori di proporre misure equivalenti che possano essere riconosciute come più appropriate; prevedere negli atti di base, una quota minima nei budget nazionali del primo pilastro da dedicare al pagamento disaccoppiato di base per gli agricoltori; definire le misure degli “eco-schemi” nel primo pilastro per la transizione ecologica dell’agricoltura europea, solo a condizione che abbiano un impatto positivo sia sull’ambiente che sull’economia dei settori;  sviluppare strategie settoriali nel quadro dei programmi operativi delle OP, utilizzando opportunamente anche gli aiuti accoppiati; dedicare  risorse sufficienti del secondo pilastro alle misure a favore dell’ambiente e delle Regioni svantaggiate. Altre risorse dovrebbero finanziare le misure economiche a doppia performance (formazione, consulenza, investimenti); istituire un fondo europeo pluriennale di gestione delle crisi in agricoltura, che sappia dare una risposta credibile, reattiva e immediata in caso di gravi crisi; garantire una base giuridica unica, equa e proporzionale per l’ammissibilità agli aiuti di tutti gli agricoltori europei; nonché per l’applicazione dei controlli e delle sanzioni previste nei 27 diversi Piani strategici nazionali”.

Yves Madre, Presidente di Farm Europe, ha ribadito la necessità di una Pac che sia “in primis una politica economica  che garantisca quindi un reddito equo agli agricoltori; e che sia innovativa, perché l’agricoltura del futuro sarà sempre più basata sull’innovazione e sulla ricerca, anche genetica.

Alla due giorni ha partecipato anche il ministro per le Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, che ha insistito su un punto: “L’agricoltura è il cuore pulsante dell’Europa ed è necessario un focus su investimenti, innovazione, qualità e ricerca. La crescita del comparto e dell’Italia deve passare attraverso la vitalità dei territori rurali e la capacità dell’agricoltura di dialogare costantemente con il turismo, ma soprattutto deve basarsi su una profonda semplificazione, cercando di ridurre la burocrazia e i suoi costi”. Sulla Pac, ha affermato che “non è possibile accettare i tagli di bilancio proposti dalla Commissione”.

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