Confagricoltura Bari-Bat

L’export del vino pugliese in ascesa, +67% in cinque anni. Quali scenari per il futuro? Ne parliamo lunedì a Bisceglie

Quali scenari per il settore viticolo pugliese? Quali risultati sono stati raggiunti dal vino pugliese in Italia e sui mercati esteri? A un anno dalle prime certificazioni Equalitas, cosa è cambiato? Qual è il punto di vista dei buyer? E quello delle istituzioni? Solo solamente alcune delle domande che troveranno risposta lunedì 20 maggio durante l’incontro organizzato da Confagricoltura Bari-Bat ed Enapra dal titolo “Viticoltura: mercato, formazione e sostenibilità”. L’appuntamento è a Bisceglie, alle 16 e 30, in via Lamaveta, 5.

Il programma prevede i saluti del presidente di Confagricoltura Bari-Bat, Michele Lacenere, e del presidente di Confagricoltura Puglia, Luca Lazzàro, i lavori saranno introdotti da Michele Di Stefano, direttore Enapra. A seguire due momenti formativi: il primo, sugli scenari di mercato e le opportunità per il vino pugliese con relatore Denis Pantini, responsabile Wine Monitor Nomisma; il secondo verterà, invece, sullo standard Equalitas per la sostenibilità ambientale, relatore Stefano Stefanucci, direttore Equalitas. Modererà il vicedirettore di Confagricoltura Bari-Bat, Gianni Porcelli.

Sostenibilità, certificazione, territori: dopo anni di tentativi più o meno riusciti di affermare l’una o l’altra interpretazione del concetto di sostenibilità, si sta assistendo al radicamento di una sorta di movimento che ritiene il tema un driver strategico di sviluppo. Questa presa di coscienza va di pari passo con la sempre più puntuale richiesta di garanzie da parte del trade.

“Negli ultimi cinque anni – spiega Denis Pantini – il vino pugliese ha messo a segno importanti risultati, in particolare sui mercati esteri. Mentre l’export italiano è cresciuto a valori del 23%, quello di vino dalla Puglia è aumentato del 67%. I consumi dei rosati stanno crescendo a livello esponenziale negli Stati Uniti. Un mercato sul quale l’Italia è ancora poco presente con questa tipologia ma dove la Puglia – regione vocata alla produzione di questi vini – potrebbe potenzialmente giocare un ruolo di primo piano”.

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