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Confagricoltura su accordo carni bovine Ue-Usa: “Intesa che non penalizza i nostri produttori”

Con l’accordo firmato a Washington, le esportazioni Usa sul mercato dell’Unione europea di carni bovine provenienti da animali allevati senza ormoni aumenteranno fino a raggiungere il tetto di 35 mila tonnellate nel giro di sette anni. Tuttavia il limite massimo delle importazioni dai paesi terzi resta invariato.

In termini procedurali – ha spiegato Confagricoltura – è stato formalmente assicurato agli Stati Uniti un quantitativo prefissato all’interno di un contingente tariffario già esistente, pari a 45 mila tonnellate, aperto anche a favore di altri Paesi. “Tra questi – ha precisato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – anche i paesi del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay) con i quali la Commissione Ue ha raggiunto un accordo politico a fine giugno, che abbiamo contestato anche per le concessioni fatte relativamente al settore delle carni bovine”.

“Vista l’invarianza del contingente di importazioni di carni bovine senza ormoni, l’intesa con gli Stati Uniti rappresenta un passaggio importante – ha commentato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – che mi auguro contribuirà ad allentare le crescenti tensioni bilaterali in materia commerciale”.

Confagricoltura ha ricordato, inoltre, che gli Stati Uniti sono diventati il primo fornitore del mercato europeo per i semi di soia. Dalla fine dello scorso anno, le importazioni dagli Usa sono aumentate del 120%, contribuendo così a ridurre l’impatto negativo sugli agricoltori americani determinato dalle tensioni commerciali tra Usa e Cina.

“A settembre – ha proseguito Giansanti – gli Stati Uniti potrebbero sottoporre a dazi aggiuntivi, fino al 100% del valore, una lista di prodotti importati dalla Ue, tra i quali le produzioni di punta del nostro settore agroalimentare. Dai vini ai formaggi, alla pasta fino all’olio d’oliva. La misura è legata al contenzioso sugli aiuti pubblici al gruppo Airbus”.

“Gli effetti dei dazi americani sull’intera filiera agroalimentare italiana sarebbero particolarmente pesanti”, ha sottolineato Giansanti.

Confagricoltura ha evidenziato che, con oltre 4 miliardi di euro, gli USA sono il terzo mercato di sbocco per le esportazioni agroalimentari italiane, dopo Francia e Germania.

Ha concluso il presidente di Confagricoltura: “L’imposizione dei dazi Usa può essere fermata con un negoziato bilaterale. L’intesa raggiunta sulle carni bovine sta a dimostrare che esistono sistemi alternativi e proficui, per risolvere le dispute in materia commerciale. Auspichiamo un accordo generale con gli Usa, anche nell’ottica di un necessario ripensamento dell’intesa con il Mercosur”.

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