Confagricoltura Bari-Bat

Rinnovato il contratto degli operai agricoli e florovivaisti delle province Bari e Bat. Lacenere: “Salvaguardata adeguatezza normativa”

Le organizzazioni agricole annunciano con soddisfazione l’avvenuto rinnovo in data 30 luglio del contratto degli operai agricoli e florovivaisti per le province di Bari e Bat, con decorrenza 01/01/2020 e scadenza 31/12/2023. L’intento di parte datoriale è stato quello di garantire dignità del lavoro, valorizzazione della manodopera, attivazione di politiche di welfare a beneficio di aziende e lavoratori, favorendo contestualmente il recupero della competitività del settore, secondo logiche condivise di reale adeguamento contrattuale alle nuove dinamiche agricole ed occupazionali.

 “E’ stata salvaguardata – dichiarano il presidente di Confagricoltura Bari-Bat, Michele Lacenere e il capo delegazione Massimiliano del Core – l’adeguatezza della normativa del lavoro al forte dinamismo del settore agricolo ed è stata rafforzata la sostenibilità economica del costo del lavoro, al fine di sostenere la competitività produttiva e commerciale delle aziende impegnate in un settore strategico per la nostra provincia e per l’economia e l’occupazione regionale”.

Si è lavorato inoltre con l’obbiettivo di creare e mantenere nel tempo le condizioni sul nostro territorio provinciale per ottenere incremento occupazionale e diffusione della cultura della sicurezza e della legalità nel lavoro.

Il contratto prevede la conferma dei livelli di classificazione come previsti dal contratto scaduto e della declaratoria delle mansioni ad essi riferibili, con la sola modifica del parametro retributivo di rifermento per le mansioni inquadrate nella Area 3 Livello 2 che passa dal 122 (ex fase sperimentale) al 124, da applicarsi però in termini definitivi e strutturali, senza condizioni e parametri particolari da rispettare per le aziende.

Il testo, inoltre, nella sua parte normativa ha esplicitato l’efficacia del principio di ultrattività del contratto scaduto, nel caso di vacanza contrattuale, non prevedendo alcuna applicazione di “una tantum” a carico delle aziende per il ritardato rinnovo.

Dopo lunga trattativa, conclusasi alle porte delle più importanti campagne agricole stagionali,  le parti hanno per altro trovato un accordo anche sull’aumento retributivo da prevedersi: è stato concordato un aumento del 2% (a fronte del 4% inizialmente richiesto) , da applicarsi in due tranche nel 2021 e nel 2022, come segnale concreto e tangibile della considerazione che il sistema aziendale, espressione dell’importante comparto agricolo, ha della manodopera del settore, ancor più importante vista l’attuale situazione economica congiunturale.

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