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“Identità e futuro” e 100 anni di Confagricoltura, Giansanti: “Impegno geopolitico della Ue su dopo Brexit e guerra commerciale con Usa”

Richiamandosi ad Einaudi e all’esigenza di cambiamento del Paese, del mondo della campagna e dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli, Massimiliano Giansanti, ha aperto i lavori della due giorni a Roma, oggi e domani 1 febbraio a Villa Blanc, “Identità e futuro”, il primo degli eventi previsti nell’anno del Centenario di Confagricoltura.

Ha detto il presidente di Confagricoltura: “Voglio rifarmi alle parole di Luigi Einaudi, nel 1957, in occasione dell’apertura del corso annuale dell’Accademia dei Georgofili. ‘La viva esigenza del mondo agrario, antica e moderna, è quella del rinnovamento continuo – affermò il grande statista -. Le mutazioni non avranno tregua’. A distanza di tanti anni, quelle parole riflettono in pieno lo spirito che ha animato e continuerà ad animare i nostri imprenditori e l’azione sindacale della nostra Organizzazione”.

Confagricoltura celebra i cento anni dalla fondazione e lo fa guardando al futuro, con un primo appuntamento realizzato con Luiss Business School, che ha riunito – alla presenza anche del premier Giuseppe Conte – rappresentanti del governo e delle istituzioni, stakeholder, giornalisti, imprenditori e docenti universitari.

L’intenzione è far diventare la manifestazione di Villa Blanc un appuntamento fisso di Confagricoltura, a cadenza annuale. Una sorta di laboratorio permanente sull’evoluzione dell’agricoltura e del settore agroalimentare, da cui trarre le indicazioni per orientare al meglio il lavoro all’interno delle imprese e nell’Organizzazione a tutti i livelli.

L’identità: “La Confagricoltura, forte della sua identità, ha fatto un lungo tratto di strada – ha osservato il suo presidente -. Siamo convinti, e lo diciamo con profondo orgoglio, che le scelte della nostra Organizzazione hanno contribuito a far diventare l’Italia uno dei Paesi più avanzati ed ammirati al mondo”.

Il futuro: “Come imprenditori siamo portati a guardare sempre avanti, per migliorare e rafforzare la competitività delle nostre imprese. E un modo sicuramente efficace per progettare il futuro è quello di stare in stretto contatto con il mondo universitario, con chi fa ricerca e con gli studenti che si preparano ad entrare nel mondo del lavoro”.

I lavori di Villa Blanc – organizzati in sessioni plenarie, talk show e tavoli di approfondimento – nella prima giornata si sono focalizzati, in particolare, sul mercato globale. E ovviamente, essendo l’ultima giornata del Regno Unito nell’Unione Europea, si è parlato a lungo del dopo-Brexit.

“C’è da parte nostra il rammarico per il recesso del Regno Unito, ma questa è stata la scelta degli elettori britannici – ha evidenziato Giansanti -. Ora, dobbiamo guardare avanti, rilanciare l’Unione europea e lavorare per la tutela delle nostre imprese. Una proroga del periodo transitorio è assolutamente necessaria per scongiurare il rispristino dei controlli doganali tra Regno Unito e Ue, l’applicazione di dazi, la non tutela sul mercato britannico delle indicazioni geografiche protette. Se ciò accadesse sarebbe un colpo duro per la libera circolazione di persone e merci e per il made in Italy agroalimentare. Chiediamo al governo italiano una particolare attenzione ai negoziati bilaterali che partiranno all’inizio di marzo”.

Quindi si è affrontato il tema della guerra dei dazi Usa-Ue, nell’ambito del contenzioso sugli aiuti pubblici ai gruppi Airbus e Boeing. “Alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leynen abbiamo chiesto l’avvio di un negoziato diretto che consenta di evitare, in prima battuta, i nuovi dazi che, a metà febbraio, potrebbero colpire le esportazioni italiane di vini, olio d’oliva e pasta. E di scongiurare l’inasprirsi delle tariffe su formaggi, salumi, agrumi già in vigore da ottobre. Si parta da qui per trovare un’intesa”.

Per Confagricoltura la via del negoziato è sempre preferibile, ma fissando alcune linee precise: rispetto delle regole europee in materia di sicurezza dei consumatori e protezione delle risorse naturali; difesa intransigente del nostro sistema di indicazioni protette a garanzia dell’origine e della qualità.

“Bisogna far valere, in ogni circostanza e con tutti i mezzi legali, la forza dell’economia europea e la rilevanza di un mercato sui cui agiscono 450 milioni di consumatori – ha concluso il presidente di Confagricoltura -. E in quest’ottica vanno orientate le scelte dell’Unione Europea: un bilancio pluriennale adeguato e una riforma della Pac che rafforzi il sistema agricolo. Nel suo discorso di insediamento, la presidente von der Leyen ha evidenziato la funzione geopolitica che, sempre di più, dovrà svolgere l’Unione europea. Siamo assolutamente d’accordo”.

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