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Brexit, GiansantI: “Puntare su strette relazioni commerciali per salvaguardare export agroalimentare italiano”

“Da domani il Regno Unito sarà un Paese terzo. Siamo rammaricati, ma questa è stata la decisione degli elettori britannici. Concentriamoci ora su problemi che restano da risolvere, a partire dalle future relazioni commerciali”, commenta il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti da Villa Blanc dove è in corso l’appuntamento “Identità e Futuro”.

Durante il periodo transitorio, che si concluderà alla fine di quest’anno, il Regno Unito continuerà sostanzialmente ad applicare le normative dell’Unione.

“Di fatto – evidenzia Giansanti – non ci saranno difficoltà nella circolazione delle merci, ma è troppo breve il tempo a disposizione per negoziare un approfondito accordo commerciale in linea con i contenuti della dichiarazione politica che accompagna l’accordo di recesso”.

In pratica, segnala Confagricoltura, il negoziato dovrebbe chiudersi al massimo a ridosso dell’estate per consentire alle assemblee parlamentari la necessaria ratifica dell’intesa.

“Una proroga del periodo transitorio risulta assolutamente necessaria – sottolinea il presidente della Confagricoltura. Ipotesi che, al momento, è esclusa dal Regno Unito. Senza un accordo sulle future relazioni commerciali, a partire dal 1° gennaio 2021, ci sarebbe il rispristino dei controlli doganali e l’applicazione dei dazi previsti dall’Organizzazione mondiale del commercio sui prodotti agroalimentari. A tutti gli effetti, una ‘hard Brexit’ differita”.

Confagricoltura ricorda che le importazioni del Regno Unito di prodotti agroalimentari dalla UE ammontano a circa 40 miliardi di euro l’anno. L’import dall’Italia è di 3,4 miliardi, di cui circa il 30% è costituito da prodotti a indicazione geografica protetta. Nel periodo 2001-2017, la presenza del “Made in Italy” agroalimentare sul mercato britannico è aumentata del 43 per cento. Vini, ortofrutticoli e formaggi sono i prodotti più apprezzati dai consumatori britannici.

“Il Regno Unito è fuori dall’Unione europea – conclude il presidente di Confagricoltura – ma c’è ancora molto lavoro da fare, già dai prossimi giorni, per la tutela degli agricoltori italiani ed europei”.

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