Confagricoltura Bari-Bat

Credito d’imposta in agricoltura “impresa 4.0”

Il nuovo credito di imposta per le spese sostenute a titolo di investimento in beni strumentali nuovi, introdotto dai commi 184-197 della legge 160/2019, interessa anche gli agricoltori che dichiarano il reddito agrario. Il credito spetta alle imprese che effettuano investimenti a decorrere dal 1° gennaio 2020 e fino al 31 dicembre 2020, ovvero entro il 30 giugno 2021 a condizione che entro il 31 dicembre 2020 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.

Il comma 186 definisce quali soggetti possono beneficiare dell’agevolazione e precisa che possono accedere al credito di imposta tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, ivi incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito. Restano escluse le imprese in stato di crisi e quelle destinatarie di sanzioni per violazione delle norme sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche.

Agricoltori

Possono fruire del nuovo credito di imposta anche le imprese agricole che dichiarano il reddito su base catastale, in precedenza esclusi dal beneficio del super e iper-ammortamento. Infatti, la legge 208/2015 precisava che il super ammortamento era riservato ai titolari di reddito di impresa e agli esercenti arti e professioni con esclusione dei soggetti titolari di reddito agrario. Con la nuova norma, invece, le imprese agricole potranno compensare il credito di imposta con il debito Iva, come ad esempio nel caso di produttori agricoli che operano in regime speciale che versano la differenza fra l’Iva riscossa e quella corrispondente alle percentuali di compensazione, oppure con le imposte dirette. Dal 2021 anche coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti alla gestione previdenziale, che oggi usufruiscono dell’esenzione Irpef sui redditi dei terreni, pagheranno l’Irpef sul 50% dei redditi fondiari. Infine, le imprese agricole, potranno compensare il credito con i contributi previdenziali e assistenziali dei dipendenti e con quelli propri per le imprese individuali.

In che misura è riconosciuto il credito d’imposta

Il credito di imposta è riconosciuto in misura differenziata secondo la tipologia di beni oggetto dell’investimento. In particolare, per gli investimenti aventi a oggetto beni ricompresi nell’allegato A annesso alla legge di bilancio 2017 (legge 232/2016), ovvero i beni materiali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello Industria 4.0, il credito di imposta è riconosciuto:

  • nella misura del 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni;

E’ necessario che i beni materiali siano interconnessi e gestiti da remoto.

In agricoltura sono frequenti i robot nelle sale di mungitura regolate da computer, In questi casi è possibile ottenere anche un secondo credito di imposta sul software per la gestione della interconnessione.

Inoltre, l’agricoltura di precisione opera con macchine agricole autogestite e collegate con il satellite per regolare le semine, la concimazione e quant’altro, anche queste macchine operatrici se gestite da remoto ed interconnesse con altre funzioni aziendali possono usufruire del credito di imposta.

Particolare attenzione nelle imprese agricole deve essere prestata alla necessità della interconnessione in quanto le macchine operatrici lavorano in aperta campagna e devono essere gestite da remoto, pertanto l’assistenza tecnica è necessaria.

  • nella misura del 20% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili, pari a 10 milioni.

  • Nella misura del 15% per gli investimenti per beni immateriali connessi a investimenti in beni materiali Industria 4.0, ricompresi nell’allegato B alla legge di bilancio 2017 (come modificato dalla legge di bilancio 2018), nel limite massimo di costi ammissibili pari a 700mila euro.

  • Nella misura del 6% per gli investimenti in beni materiali nuovi strumentali (diversi da quelli ad elevato contenuto tecnologico – Impresa 4.0)nel limite massimo di due milioni, ad eccezione dei veicoli indicati all’art 164 c.1 del Tuir, dei beni per i quali il D.M. 31 dicembre 1988, recante la tabella dei coefficienti di ammortamento ai fini fiscali , stabilisce aliquote inferiori al 6,5%, dei fabbricati e delle costruzioni e dei beni di cui all’allegato 3 annesso alla Legge n.208/2015.

Per gli investimenti effettuati mediante contratti di locazione finanziaria (leasing), si assume il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto di beni. Il credito di imposta può essere beneficiato sia dalle imprese agricole tassate in base alle risultanze catastali, sia da quelle tassate a bilancio.

Caratteristiche tecniche delle macchine rientranti nell’allegato A

Affinché venga concesso il credito d’imposta “Impresa 4.0” è necessario che le macchine agevolabili, comprese quelle agricole, rispondano a determinati requisiti tecnici previsti dalla predetta tabella A e, in particolare, che siano dotate delle seguenti caratteristiche:

  • controllo per mezzo di CNC (Computer Numerical Control) e/o PLC (Programmable Logic Controller) o soluzioni equipollenti (cfr. circ. AdE n. 4/E del 30/03/2017);

  • interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program;

  • integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine;

  • interfaccia uomo macchina semplice ed intuitiva (Digital Twin cfr. AdEn. 4/E del 30 03 2017);

  • rispondenza ai più recenti standard in termini di sicurezza.

Inoltre, le stesse macchine devono essere dotate di almeno due tra le seguenti caratteristiche:

  • sistemi di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto;

  • monitoraggio in continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori e ad attività alle derive di processo;

  • caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistema cyberfisico).

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