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Confagricoltura: “Fondamentale il ruolo dell’agricoltura per contrastare i cambiamenti climatici”

“I settori agricolo e forestale, attraverso le molteplici funzioni che svolgono, possono contribuire efficacemente alla lotta ai cambiamenti climatici con la riduzione delle proprie emissioni, l’efficientamento dei sistemi produttivi e dell’impiego delle risorse naturali, lo sviluppo delle energie rinnovabili, l’assorbimento di CO2, lo stoccaggio di carbonio nel suolo e nella vegetazione e mediante tecniche appropriate di coltivazione”. Lo ha detto la componente della giunta di Confagricoltura Giovanna Parmigiani intervenendo oggi al convegno “CIBO è VITA” organizzato a Roma dalla Società Umanitaria.

Parmigiani ha evidenziato che l’agricoltura è un’attività economica che di per sé ha effetti positivi sui cambiamenti climatici, poiché attraverso la fotosintesi trasforma l’energia del sole in cibo utilizzando la CO2 presente nell’atmosfera e donando ossigeno. Altrettanto importante è il ruolo dei boschi che, se ben gestiti, producono ossigeno, materiale da lavoro ed energia a zero impatto ambientale.

Va poi considerato che l’agricoltura è una delle attività economiche più soggetta ai cambiamenti climatici, che provocano desertificazione, la comparsa di nuovi parassiti provenienti da altre parti del mondo, eventi atmosferici eccezionali. Malgrado ciò l’agricoltura dell’UE ha aumentato la propria produttività complessiva del 25% dal 1990 ad oggi e nello stesso periodo le emissioni di gas a effetto serra sono state ridotte del 20%.

“Le imprese agricole – ha continuato Parmigiani – nel breve e medio periodo dovranno confrontarsi sempre più con i temi legati alla produttività e sostenibilità, con l’obiettivo di garantire un regolare approvvigionamento di prodotti alimentari, mangimi e biomateriali e, allo stesso tempo, tutelare le risorse naturali. E quando si parla di sostenibilità occorre precisare che solo un’agricoltura attiva e competitiva, che produce reddito, è in grado di assicurare un idoneo presidio del territorio e dell’ambiente”.

“In tale quadro l’innovazione giocherà un ruolo di primo piano – ha ribadito la rappresentante di Confagricoltura -. Se dobbiamo rendere più efficienti e sostenibili i sistemi produttivi migliorando i metodi di lavorazione del suolo, di irrigazione e fertilizzazione, occorre investire in ricerca e innovazione, anche digitale. E mettere l’impresa agricola nelle condizioni di poter accedere e utilizzare le nuove tecnologie di precisione con adeguati strumenti di sostegno.”

L’agricoltura e la zootecnica di precisione e l’agricoltura digitale sono nuovi concetti di gestione, che si basano soprattutto sull’acquisizione di dati di produzione o vegetazione; informazioni fondamentali per il futuro dell’azienda agricola, che hanno effetti positivi sulla sostenibilità economica, ambientale e sociale dell’impresa agricola e delle diverse produzioni: da una maggiore produttività al miglioramento della qualità, dal contenimento dei costi alla riduzione dell’impatto ambientale, fino a condizioni di lavoro più confortevoli.

“Siamo di fronte ad una vera e propria ‘rivoluzione verde’ – ha concluso Giovanna Parmigiani – su cui però c’è ancora molto da fare. Il successo di una società che valorizza il ruolo dell’agricoltura come attore che può ridurre la produzione dei propri rifiuti passa innanzitutto attraverso la rimozione degli ostacoli e delle barriere che non aiutano a valorizzare le opportunità dell’applicazione dell’economia circolare al settore agroalimentare”.

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