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Confagricoltura e Uncai rinsaldano i rapporti tra agricoltori e contoterzisti. Presentato il progetto normativo per l’agromeccanica

“La sfida dell’innovazione tecnologica e del rilancio dell’agricoltura 4.0 la si vince assieme, agricoltori e contoterzisti. Riorganizzare il sistema agromeccanico è un interesse comune”. Lo ha detto Donato Rossi, delegato della Giunta di Confagricoltura per i rapporti tra agricoltori e contoterzisti, al convegno “Le aziende agromeccaniche tra presente e futuro”. L’incontro è stato organizzato da Confagricoltura e Uncai e trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube dell’associazione delle imprese agricole.

Il convegno è stata l’occasione per la presentazione ufficiale della proposta di Legge Uncai dell’istituzione di un albo nazionale degli agromeccanici, incardinato nei pilastri della formazione, della professionalità, della sicurezza e della certificazione del lavoro e dei processi. “Serve una disposizione normativa che – ha spiegato il presidente Uncai Aproniano Tassinari – riconosca la professionalità degli imprenditori agromeccanici per lo svolgimento sia di servizi conto terzi, sia agroambientali, venendo incontro quindi anche agli obiettivi della strategia Farm to Fork e della futura Pac con gli eco-schemi e la domanda sempre più diffusa d tracciabilità”.

“Il contoterzista – ha aggiunto Tassinari – è una figura centrale e radicata all’interno dei territori dove lavora, con ricadute positive sia sulla qualità delle lavorazioni, sia sull’ambiente, sia sulla società. È un professionista orientato al cliente, che garantisce sempre la massima sicurezza nei cantieri di lavoro, rapidità di intervento, cura per le risorse ambientali affidategli, aggiornamento dell’offerta di servizi con il costante rinnovo di macchinari e tecnologie, concordando con gli agricoltori gli investimenti da attuare. Il progetto legislativo, che sottoponiamo all’attenzione delle forze politiche, vuole proprio favorire la collaborazione e la crescita del sistema agricolo e agromeccanico”.

“Ridurre la burocrazia è un obiettivo fondamentale – ha osservato il sottosegretario alle Politiche agricole Gian Marco Centinaio, in collegamento video -. Disponibile a parlare dell’albo professionale. Con il PNRR arriveranno fondi importanti per l’innovazione tecnologica anche nel settore agricolo ed agromeccanico”. Anche dalla vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera Maria Spena è stato espresso impegno a studiare con attenzione una nuova figura giuridica per il contoterzista. I settori agricolo ed agromeccanico indubbiamente vanno supportati nei processi di rinnovamento in essere, con strumenti finanziari e agevolazioni. E nel convegno si è parlato anche di investimenti ed innovazione.

“Siamo impegnati attivamente perché si concretizzi un processo di incentivazione agli investimenti – ha dichiarato il direttore generale Francesco Postorino -. Il credito d’imposta lo abbiamo fortemente voluto ma non ci fermiamo; adesso stiamo lavorando alla sua ‘bancabilità’, che è uno strumento ulteriore per agevolare chi vuole investire e innovare. Abbiamo chiesto poi che il ‘Bonus Sud’ possa essere utilizzato anche per le macchine agricole. Il settore agromeccanico sta lavorando con noi e ci supporta, perché siamo convinti che sono leve importanti”.

“Per la riforma della Pac auspichiamo che possano esserci i margini per definire una buona intesa, altrimenti – ha concluso il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti -. bisogna avere il coraggio di dire meglio un non accordo che un accordo fatto male. Nel Recovery Plan ci sono risorse importanti anche per il rinnovamento del parco macchine. Bisogna superare le contraddizioni. Il futuro che si sta delineando sui campi agricoli, che il PNRR supporta o dovrebbe supportare, è un futuro da innovatori, da imprenditori e non certo da imprenditori cassintegrati che potrebbe volere Bruxelles”.

Confagricoltura e Uncai hanno posto in evidenza come, in media, il 65% delle operazioni agricole siano eseguite da contoterzisti. La percentuale sale notevolmente in caso di interventi di precisione (70%) e raccolta dei cereali (98%). Il comparto genera un volume d’affari di oltre 4 miliardi di euro, considerando le sole imprese agromeccaniche professionali, a cui si aggiunge quello di 3,2 miliardi delle aziende agricole che svolgono lavorazioni conto terzi in forma connessa.

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