Confagricoltura Bari-Bat

Giansanti, le sanzioni sull’Agrifood russo preoccupano agricoltori e consumatori europei

Le sanzioni sull’agrifood russo aggravano la crisi del settore primario. Tra scarsità di scorte, rincari e norme inapplicabili, servono soluzioni concrete per evitare nuove ricadute su imprese e consumatori.
Le parole di Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, nell’intervista rilasciata ad Antonio Picasso per Il Riformista:
“Sempre ieri, su Telegram si leggeva che le esportazioni russe di grano all’inizio del 2025 avrebbero toccato il livello più basso degli ultimi otto anni. Stando all’Unione russa dei cereali, le scorte nel Sud del Paese sono scarse. Il grano è richiesto, ma gli agricoltori non hanno fretta di venderlo. Sullo sfondo del rafforzamento del rublo e dei bassi prezzi all’esportazione, sul mercato si è creata una situazione per cui le vendite di grano fuori dai confini non appaiono redditizie.
Il rischio è che il settore primario, già piegato da calamità climatiche frequenti e rincari dei costi, si trovi nuovamente ad affrontare norme difficilmente applicabili, con effetti negativi sul piano sociale, ambientale ed economico.
Le imprese percepiscono la mancanza di un Piano B. Com’è già successo con il Green Deal e le sanzioni al gas russo. Mancano una valutazione d’impatto e idee chiare sulle implicazioni di mercato”.
In allegato intervista completa: intervista Il Riformista

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